Il nome scientifico di questa pianta di cui noi mangiamo le bacche è Solanum Melongena, e come patate, pomodori e peperoni è una solanacea.
A differenza di pomodori e peperoni, se mangiata cruda è tossica a causa della presenza di solanina che in elevate quantità, può dare origine a alterazioni nervose (sonnolenza), irritazioni della mucosa gastrica e addirittura emolisi.
I tipi principali sono la melanzana ovale, quella tonda e quella bislunga.
Le melanzane contengono molti minerali come potassio, fosforo e magnesio. In minore quantità vi troviamo anche zinco, ferro, rame, calcio, sodio e un po’ di selenio.
Anche l’apporto vitaminico è alto e vario: la A, quasi tutte le vitamine del gruppo B ( B1, B2, B3, B5, B6 ), C, K, J e E (o Alpha-tocoferolo ma in quantità molto bassa).
Infine è un’importante fonte di aminoacidi fra cui acido aspartico, acido glutammico, leucina, valina, alanina, arginina, lisina e prolina. E’ altamente ricca in acqua e quindi risulta altamente depurativa e utile contro gotta, arteriosclerosi e infiammazione alle vie urinarie.
La ricchezza in minerali la rende ricostituente e rimineralizzante. Infine ricordiamo anche che è leggermente lassativa.
Curiosità:
Risulta essere originaria dell’India e fu introdotta in Europa a metà del 1400 dagli Arabi e dai Carmelitani. Il nome melanzana, di origine araba, significava “mela non sana”, perché non era possibile mangiarla cruda.
Proprietà nutritive:
Energia: 18 Kcal
Acqua: 93%
Carboidrati: 2,6 g
Grassi: 0,4 g
Proteine: 1,1 g
Fibre: 2,6 g